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Alla Scoperta Della Statua Di Bronzo Di Kenshiro In Giappone

Lo staff di Passion4Fun, è andato alla scoperta della statua di bronzo dedicata a Kenshiro, l’iconico protagonista di “Hokuto no Ken” (Ken Il Guerriero) presso la stazione ferroviaria di Shin-Hakodate nella città di Hokuto.

Il Viaggio

Il modo più semplice e rapido, oggi, per raggiungere la statua di bronzo di Kenshiro è con il treno super veloce giapponese, lo Shinkansen.
Già, infatti, grazie agli incessanti lavori della JR (Japanese Railways) sulla linea ferroviaria ad alta velocità dello Shinkansen (Treno-Proiettile) dal 2016, è possibile, da Tokyo, raggiungere Hokuto-shi, la “Città del Nord”, con circa 4 ore di viaggio, percorrendo un totale di circa 823 Km.

Lo scalo ferroviario della città risale agli inizi del ‘900 quando era conosciuto con il nome di stazione di Hongō e successivamente rinominato stazione di Oshima-Ōno fino alla privatizzazione, nel 1987, attuata dalla Hokkaidō Railway Company del Japan Railway Group.
Dopo dei grandi lavori di ristrutturazione ed ingrandimento per il prolungamento della linea dello Shinkansen Hayabusa, nel 2016 è stata inaugurata la stazione ferroviaria di Shin-Hakodate-Hokuto, il capolinea della nuova linea ad alta velocità che, nel 2038, una volta terminati i lavori, arriverà fino a Sapporo.

Perchè Si Trova Lì

Per via dell’importanza strategica e commerciale della nuova fermata, fu deciso di rinominare la nuova fermata “Shin-Hakodate-Hokuto” traducibile come “Nuova (linea) Hakodate-Hokuto” che collega le due città.

Oltre all’omonimia fra il nome della città ed il micidiale stile di arti marziali adoperato da Kenshiro, un altro importante collegamento arriva proprio dalla posizione della nuova stazione.

Il termine “Hokuto” è il termine giapponese con cui ci si riferisce alle sette stelle che compongono l’asterismo (un gruppo di stelle particolarmente riconoscibile per via della sua forma geometrica) del Grande Carro, che fa parte della costellazione dell’Orsa Maggiore ed, infatti, la traduzione più corretta del termine è “Stelle del Nord”; ebbene, come menzionato, la stazione Shin-Hakodate-Hokuto non solo è il capolinea, ma è anche, al contempo, la stazione ferroviaria dello Shinkansen situata più a nord di tutto il Giappone, almeno fino ad oggi.

Per queste diverse analogie, nel giorno dell’inaugurazione della stazione, il 26 marzo del 2016, è stata svelata la statua di bronzo di Kenshiro alla presenza degli autori originali, Tetsuo Hara e Bouronson.

Hokuto no Ken – Ken Il Guerriero

Tetsuo Hara e Yoshiyuki “Bouronson” Okamura pubblicarono per la prima volta in Giappone nel 1983 il loro “Hokuto no Ken” sulle pagine del numero 41 della popolare rivista Weekly Shonen Jump. L’opera, raccolta in 27 volumi, vanta una pubblicazione in numerose lingue e varie edizioni in tutto il mondo, diventando uno dei manga più venduti di sempre con oltre 100 milioni di copie all’attivo.

Il contesto post-apocalittico a seguito della devastazione nucleare è il setting perfetto per un’opera ricca di violenza e scene crude nella quale vige la legge del più forte ed in cui soltanto Kenshiro, il Successore della Divina Scuola di Hokuto, può ristabilire la pace assurgendo a simbolo di speranza.

La Statua Di Kenshiro

La statua in bronzo di Kenshiro è larga 70 centimetri, alta 1 metro e 90 centimetri e pesa ben 700 Kg base inclusa.
La scultura raffigura Kenshiro in piedi mentre indica, come stesse per colpire un punto segreto di pressione (gli Tsubo).

A tal proposito, il giorno dell’inaugurazione, Tetsuo Hara ha dichiarato:

Dato che si tratta di una statua di Kenshiro, ho pensato che sarebbe stato bello avere una posa che sembrasse toccare un punto di pressione, quindi le ho dato il titolo ‘Un punto di pressione per il domani‘”

Sulla parete dietro la statua, sulla destra, è appeso uno shikishi originale appositamente realizzato da Tetsuo Hara e firmato dai due autori che riporta la data dell’inaugurazione.

La Simpatica Mascotte Zushi-Hokki

Davanti alla stazione, è situata una curiosa statua che raffigura un buffo omino fatto di sushi, Zushi-Hokki, la mascotte della città.

Nel novembre 2012, la città di Hokuto ha pianificato l’ideazione di una apposita mascotte locale per accrescere la notorietà turistica del posto, rivolgendosi alla Future University di Hakodate per la progettazione.

L’istituto, attraverso il contributo regionale del Corso di Design dell’Informazione, ha creato la mascotte che rappresenta la città dall’aprile del 2013.

La buffa mascotte rappresenta un pezzo di sushi fatto con le famose vongole di Sakhalin e il riso di marca premium Fukkurinko, specialità locali molto apprezzate.

Nella parete dietro la statua di Kenshiro, sulla sinistra, è appeso uno shikishi realizzato da Imouto Yukito (il disegnatore del manga parodistico “Hokuto no Ken Gusto Fragola” che ha per protagonista Souther che cerca di diventare amico di Kenshiro) che ritrae Zushi-Hokki nei panni di Jagi (Jagger), il perfido fratello adottivo di Kenshiro.

La Frase “Omae Wa Mo Shindeiru” E L’Origine Del Gesto Con L’Indice Alzato

La statua ritrae Ken mentre indica, una scena molto comune tanto nel manga quanto nell’anime in cui il Successore della Divina Scuola di Hokuto spesso pronuncia la frase “Omae wa mo shindeiru” (Tu sei già morto) dopo aver colpito gli tsubo dell’avversario.

Molti forse non lo sanno, ma in realtà all’inizio la frase non era collegata in alcun modo al gesto di indicare, ma è stato implementato in un secondo momento, traendo ispirazione da un altro manga che veniva pubblicato in contemporanea sulla stessa rivista.

Il 5 gennaio del 1984, infatti, veniva pubblicato sulle pagine di Weekly Shonen Jump il capitolo numero 89 del manga “High School! Kimengumi” (Scuola superiore! Il club delle facce buffe), seconda serie dell’opera di Shinzawa Motoei che segue le divertenti vicende di un gruppo di studenti disadattati che ha per protagonista il giovane Rei Ichidō.

In quel capitolo, Rei pronunciava la stessa frase di Kenshiro (anche se con una lieve differenza) additando uno studente di una scuola rivale, diventando a tutti gli effetti il primo esempio di accostamento della famosa citazione al gesto.

Quando quel capitolo fu pubblicato, infatti, il manga di Ken Il Guerriero aveva alle spalle soltanto poco più di tre mesi e mezzo di pubblicazione e non era ancora apparsa nessuna scena in cui Kenshiro pronunciava la famosa frase indicando il malcapitato di turno.

Va ricordato che la popolarità di quella frase in quegli anni era tale che veniva usata da riviste, slogan pubblicitari, concorsi e persino in altre opere, rendendo a tutti gli effetti “Omae wa mo shindeiru” sinonimo della serie.

Quando nel 1984 arrivò l’adattamento anime di Ken Il Guerriero, fu pronunciata la celebre frase nel primo episodio in cui Kenshiro affronta il crudele Zeta, capo di una spietata banda di motociclisti, che avevano attaccato un villaggio.
Per salvare la piccola Lynn dalle grinfie di Zeta, Kenshiro usa lo Hokuto Hyakuretsuken (la Tecnica dei Cento Pugni Distruttivi di Hokuto) che sembra inizialmente non avere alcun effetto; dopo aver pronunciato la famosa frase, tuttavia, Zeta inizia a contorcersi per poi esplodere sotto gli effetti del micidiale colpo.

Con la messa in onda dell’anime, l’iconica posa con il dito alzato fu adoperata quasi fin da subito, in scene in cui nel manga non compariva.
La prima scena dell’anime in cui compare il gesto, infatti, è nell’episodio 3 nello scontro con il Fante di Quadri e sarà ripetuta diverse altre volte nel corso della serie.

L’Ekiben, Il Pasto Ideale A Bordo Dello Shinaknsen

Più di cento anni fa, automobili e aerei non erano comuni in Giappone ed il solo mezzo di trasporto era il treno.

Quando i treni arrivavano in stazione, i venditori di bento sul binario si accalcavano verso il treno, gridando ai passeggeri di provare il loro cibo.

Ancora oggi gli ekiben (pranzo della stazione) sono un elemento chiave delle ferrovie che si estendono per tutto il Giappone, ciascuno preparato con ingredienti locali ed i bento (i pasti confezionati per il consumo fuori casa) sono diventati un elemento unico dell’esperienza di viaggio giapponese.

La testimonianza più accreditata sull’origine dell’ekiben risale all’incirca al diciottesimo anno dell’era Meiji (1885), in cui si attesta che il ryokan Shirokiya di Utsunomiya fu il primo nella storia giapponese a vendere bento alla stazione ferroviaria.

Anche se i ritmi della vita moderna sono molto più frenetici rispetto al passato, è possibile ancora oggi gustare a bordo dello Shinkansen un ottimo ekiben all’interno di un tipico bento ammirando il paesaggio.

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