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Passion4Fun intervista il fumettista Bob McLeod durante il Palermo Comic Convention 2022

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Nel corso della 7ª Edizione del Palermo Comic Convention, festival dedicato al fumetto, ai Giochi e alla Cultura Pop in generale che si è svolto dal 15 al 18 settembre 2022 presso i cantieri culturali alla Zisa, abbiamo avuto il piacere di intervistare il fumettista Bob McLeod.

P4F: Grazie per accettato il nostro invito, maestro.

McLeod: Di nulla, grazie a voi.

P4F: Può parlarci di come sono nati i New Mutants?

McLeod: Allora, gli X-Men originali hanno cominciato come supereroi teenager e ciò veniva pubblicizzato nei fumetti, ma sono cresciuti e la Marvel voleva un nuovo team di supereroi più giovani prima che la DC facesse lo stesso, anticipandola.
A quel punto Chris Claremont ha buttato giù qualche idea per i persnaggi e pensato ad alcuni poteri, niente di definitivo, e parlò con l’editor Louise Simonson per decidere chi prendere come artista ed io avevo appena finito di realizzare come sostituto due numeri di X-Men, #151 e #152, nelle vesti di matitista ed il mio lavoro su quei due gli piacque.
In realtà Dave Cockrum aveva appena abbandonato gli X-Men, forse temporaneamente non ne sono sicuro, e li hanno offerti a me.
Ero molto eccitato, volevo disegnare gli X-Men che erano una testata di grande successo che tutti quanti amavano e su cui chiunque aspirava a lavorarci perciò ero felice ma mi dissero anche che c’era una nuova serie che sarebbe iniziata a breve e che sarei potuto esserne il co-creatore.
Ancora non avevano un titolo ma avrebbe riguardato un giovane gruppo di mutanti e per me fu una decisione davvero difficile perché gli X-Men erano ormai una realtà assodata e ne avrei ricavato profitti, reputazione e sarebbe stato divertente ma poi pensai, quando mi sarebbe ricapitata l’occasione di essere co-creatore di un nuovo fumetto?
Inoltre loro erano entusiasti del nuovo progetto perciò pensai di dargli una chance anche se a quei tempi sarebbe potuta durare soltanto un anno per poi essere cancellata dato che non potevamo sapere se avrebbe avuto successo.
Fu una scommessa ma risposi di si, che sarei stato il co-creatore.
Ecco come andò, Chris ancor prima del mio coinvolgimento aveva già delle idee sui personaggi ma avevano bisogno di qualcuno per rendere visivamente concrete le idee sul team seguendo esattamente le indicazioni di Chris.
Dato che a Chris piaceva disegnare le donne ed anche a me, proposi di avere più ragazze che ragazzi nel team dato che fino ad allora c’era, forse, solo una singola componente femminile giusto per rappresentanza perciò è ciò che abbiamo fatto.
Abbiamo parlato dei nomi e di cose tipo se Sunspot dovesse diventare grosso come Hulk una volta attivati i suoi poteri o se dovesse rimanere delle sue dimensioni, vi furono molte decisioni da prendere in merito a come farli apparire, se avere costumi individuali o dargli una uniforme di gruppo, cose del genere
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P4F: In modo simile agli X-Men?

McLeod: La prima idea per il titolo fu “The Mutants” dato che era stato il titolo originale degli X-Men ma non ci suonò bene ed i primi costumi più o meno li prendemmo dalla serie originale riarrangiandoli un po’.
Forse fu Louise ad arrivare a proporre il nome “The New Mutants” e non mi è mai piaciuto ma non riuscivo a farmi venire in mente un titolo migliore perciò decidemmo di tenere quello.

P4F: Qual è il suo personaggio preferito e perché?

McLeod: Sapete, mi piace disegnare le figure ma non sono mai stato principalmente un fan dei supereroi, ho cominciato volendo diventare un artista umoristico per fare le vignette sui giornali o magari lavorare per Mad Magazine o realizzare film animati per la Disney.
Mi sono avvicinato ai fumetti perché un mio amico, grande fan dei fumetti Marvel, che mi disse “devi lavorare ad ogni costo per la Marvel!” appena scoprì che sapevo disegnare.
Non ho nemmeno letto così tanto i fumetti da giovane perdendomi tutta l’inizio della Rivoluzione Marvel con Spider-Man, i Fantastici 4, Hulk, Capitan America e tutti gli altri, non sapevo nemmeno chi fossero.
Leggevo i fumetti di Superman e di Archie, io compravo quelli di Superman e mia sorella quelli di Archie e così ce li scambiavamo, ho letto tutta la linea dei fumetti Harvey con Richie Rich, Wendy la piccola strega buon e via dicendo, ma Superman restava la mia principale lettura.
Più tardi nel corso della mia carriera quando ebbi l’opportunità di disegnare Superman, per me fu un onore ed ero molto contento, perciò se dovessi scegliere un personaggio preferito, sarebbe Superman.

Illustrazione di Bob McLeod di Superman e Spider-Man

P4F: Qual è secondo la sua opinione la più grande differenza fra la Marvel e la DC?

McLeod: La DC era un’azienda più vecchia ed io ho iniziato la mia carriera presso di loro all’inizio degli anni ‘70 ed a quei tempi, la DC era più conservatrice ed aveva editori ed artisti più anziani mentre la Marvel era una azienda di fumetti nascente che cercava di fare le cose in maniera differente rispetto alla DC.
Negli anni ‘70 vi erano grosse differenze su come disegnavano i fumetti, i fumettisti Marvel non avevano nulla in comune con gli artisti della DC che erano più tradizionalisti ed abituati a disegnare vignette sui giornali, la Marvel aveva artisti del calibro di Jack Kirby, davvero unico ed inimitabile.
Sono esistite delle differenze ma col tempo editor e artisti avrebbero cambiato compagnia finendo per mischiarsi e diventare man mano più simili.
Sarei andato alla DC perché mi avrebbero dato un aumento di 5$ se fossi andato via dalla Marvel e la Marvel a sua volta mi avrebbe dato un aumento di 5$ per non passare alla concorrenza così molti finirono per fare avanti e indietro fra le due per questioni economiche.

P4F: Anche realizzare poster di film?

McLeod: A quei tempi non c’erano film, era uscito soltanto il film di Superman all’epoca, non ricordo bene mi pare che a quei tempi la Marvel avesse qualche difficoltà a veder realizzati i propri film perciò non c’erano film ma era solo una questione di quale compagnia ti offrisse più denaro o quale progetto sembrasse più interessante per lavorarci.
Queste erano le ragioni principali per cui scegliere una o l’altra, io ero originariamente sotto contratto con la Marvel ma lo abbandonai per poter lavorare con la DC.

P4F: Come mai?

McLeod: Per denaro e poi perché mi offrirono di lavorare alla Legion of Superherores, non ricordo a cosa stessi lavorando alla Marvel in quel periodo, ho iniziato la mia carriera come inchiostratore ed alla Marvel il mio primo lavoro fu al Dipartimento Produzioni, dove fissavo il numero delle pagine sugli artwork e mi feci strada lavorando alla correzione dei caratteri sino ad arrivare alla correzione dei disegni e vi erano solo degli editori a lavorare lì perciò potei mostrare loro alcuni campioni dei miei lavori, iniziando ad ottenere alcuni lavori da inchiostratore come freelance.
Mi
ke Esposito, artista di lunga data della Marvel, mi disse che potevo imparare più velocemente ad inchiostrare che disegnare così mi dissi che avrei provato, non avevo mai considerato di diventarne uno.
Volevo imparare di tutto, la colorazione, il lettering, inchiostrare, a dire il vero mi hanno insegnato il lettering quando ho cominciato in produzione, come disporre i titoli nei fumetti.
Danny Crespy mi ha insegnato come realizzare il lettering.
Appena ho iniziato ad inchiostrare la mia carriera è decollata e passarono 5 anni prima che iniziassi a fare delle consulenze.

P4F: Qual è il suo rapporto con il disegno digitale?

McLeod: Ho provato a lavorare con il digitale, mi piace avere un artwork originale fisico fra le mani, fissato sulla carta, non voglio avere solo una immagine digitale e nel mio caso non mi ha aiutato ad essere più veloce anzi nell’inchiostrare sono anche più lento, dato che puoi fare qualsiasi tipo di cambiamento e correzione in ogni momento, è troppo semplice apportare continui cambiamenti perciò preferisco il metodo tradizionale anche se coloro attraverso il digitale quando realizzo le mie cover su Photoshop.

P4F: Dunque solo per realizzare le colorazioni, d’accordo.

P4F: Ha anche lavorato a Conan il Barbaro, cosa crede che attragga le persone alle sue storie?

McLeod: Io ne fui attratto, lessi i racconti di Robert E. Howard, era un uomo davvero interessante.
Penso sia a causa della sua psiche così particolare, c’era un qualcosa nei racconti, non so dire di preciso cosa, che le storie realizzate dagli autori successivi che proseguirono le storie dopo la sua morte non avevano, mancavano della medesima qualità.
Qualunque eroe forte che si presenti con le sue avventure è sempre interessante almeno per i ragazzi giovani.

P4F: Diventa immortale.

McLeod: Non proprio ma quasi.
È un eroe che può facilmente vincere le battaglie, si tratta delle vicende di “Sword and Sorcery” che fa parte della magia che lo rende divertente da leggere.
L’ho molto apprezzato, è stata una delle mie serie preferite.

P4F: Progetti futuri?

McLeod: Sono praticamente in pensione, ho lavorato nel campo dei fumetti per quasi 45 anni, vorrei fare qualche lavoro per me stesso, cose desidero disegnare piuttosto che le cose che altri vorrebbero che disegnassi, perciò vorrei realizzare dei dipinti di paesaggi, ho da poco realizzato un quadro di mia nipote, sapete cose al di fuori dei fumetti.
Dopo essermi dedicato a queste cose, potrei dedicarmi al alcuni dipinti fantasy o altro nuovamente correlato ai fumetti.
Non ho progetti futuri ma vorrei allontanarmi dai fumetti per un po’ per dedicarmi alla pittura.

P4F: Grazie maestro per il suo tempo e per averci concesso questa intervista.

McLeod: È stato un piacere, un saluto a tutti gli amici di Passion4Fun.

Andrea di Passion4Fun con Bob McLeod

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