Vai al contenuto

Una riflessione sulla nuova serie Strappare lungo i bordi di Zerocalcare

  • di

Finalmente in Italia abbiamo la serie animata che accomuna più di una generazione.

Strappare Lungo i Bordi era un prodotto attesissimo per chi conosce i lavori di Michele Rech, in arte Zerocalcare, per chi invece è nuovo del suo senso dell’umorismo è stata, senza ombra di dubbio, una piacevole scoperta.

Finalmente abbiamo una serie che tenta di avvicinarsi all’umorismo stile americano fatto di citazioni, politica, risate e drammi.

Sin dall’inizio lo spettatore si trova a piangere dalle risate, ad un tratto le lacrime scendono silenziose rigando e riempiendo un volto segnato dal tempo.

Questa serie nasce dopo alcuni esperimenti fatti sui social proprio da Zerocalcare.

L’autore romano era conosciuto per i suoi libri nei quali raccontava storie con i protagonisti che abbiamo incontrato in questa serie e tanti altri personaggi. In sostanza Michele ha sempre raccontato se stesso, la sua vita e le persone che ne fanno parte. Alcuni personaggi sono, per sua scelta, degli animali antropomorfi (la mamma veste i panni della famosa Lady Cocca) e non a caso ha dato loro questi ruoli, legando il carattere e il modo di essere al personaggio specifico. Ma ci sono tanti altri personaggi esilaranti nei libri che spero usciranno in una seconda stagione (incrociamo le dita).

Durante il periodo della pandemia e di conseguenza con il primo lockdown, Zerocalcare ha cominciato una mini serie “Rebibbia Quarantine” che ha avuto una grandissima risonanza sui social, tutti i follower a gran voce richiedevano nuovi episodi. Strappare Lungo i Bordi nasce quasi come un “dovere” (accollo per dirla alla Michele) nei confronti dei fan, i quali tra l’altro, provengono da qualsiasi parte dell’Italia. La loro provenienza disparata, fa si che non è solo la “romanità” che lega e diverte ma è proprio lo spaccato di vita che accomuna una generazione: tutti si rispecchiano nelle ansie, paure e problemi di Calcare.

Tutti almeno una volta nella vita ci siamo sentiti: “immobili mentre tutto intorno scorre”.

Uno dei personaggi iconici della serie è sicuramente la figura dell’Armadillo. L’armadillo è la coscienza di Zerocalcare e anche un po’ la nostra, quella con la quale tutti noi ogni giorno facciamo i conti; lui è un personaggio che mette Zerocalcare di fronte alla realtà. A differenza degli altri personaggi doppiati tutti da Zerocalcare l’Armadillo ha la voce fantastica e azzeccata di Valerio Mastrandrea.

Strappare Lungo i Bordi tra l’altro è un tripudio di citazioni meravigliose, scelta musicale strepitosa (la menzione favolosa nella clip del treno con Smalltown Boy). La scelta della canzone finale che strappa ogni volta il cuore degli ascoltatori. Infine, come sempre, si conferma l’ottima collaborazione con l’autore Giancane il quale ha realizzato la canzone iniziale.

In definitiva vi consigliamo assolutamente di vederla è una storia di vita vera e vissuta, rappresenta noi una generazione in bilico. Zerocalcare racconta le nostre esperienze con un flusso di coscienza continuo e tutto d’un fiato parla di eventi, decisioni, traumi, amicizie, amori, famiglia, doveri, lavoro e sogni infranti.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Funzioni di copia e salvataggio disabilitate